Tutti sappiamo che tra la teoria e la pratica ci sono delle differenze, così come tra progetto acustico e posa in opera.
Quando parliamo di “comfort acustico” e “inquinamento acustico” questo abisso si amplifica.
In alcuni casi possono bastare piccoli errori di posa per vanificare il risultato a fine lavori, anche se si utilizzano gli elementi più performanti e costosi presenti sul mercato.
Quando si parla di acustica edilizia è fondamentale curare con attenzione la corretta posa in opera di materiali e sistemi costruttivi.
La corretta posa in opera di materiali e sistemi costruttivi è un tema di estrema importanza per chi si occupa di acustica edilizia. I professionisti del settore sanno bene che un progetto acustico previsionale, realizzato nel rispetto di tutte le norme di riferimento in materia, serve a poco o niente se poi in cantiere non viene eseguita una posa “a regola d’arte”.
Piccoli errori possono comportare un forte divario tra i risultati dei calcoli previsionali e le effettive prestazioni misurate in opera al termine dei lavori.
Anche il paragrafo introduttivo della UNI 11367 [3], norma per la classificazione acustica delle unità immobiliari, ribadisce questo concetto riportando che:
“Per ottenere in opera valori paragonabili ai risultati definiti nel progetto, è di fondamentale importanza che il progetto stesso descriva con adeguato dettaglio i particolari costruttivi e le modalità di corretta esecuzione dei lavori e che nella fase realizzativa di cantiere vengano messi in atto gli opportuni controlli. Ciò per evitare che errori di posa possano comportare scostamenti, anche rilevanti, tra valutazione previsionale e risultato finale”.